martedì 24 giugno 2008

soffi

ah, insomma. Si dice che i miei compiti in questa vita abbiano a che fare con la ricerca del contenuto, della verità delle cose, della materia del mondo. Si dice anche che dovrei imparare il senso del gruppo, imparare a gestire la presenza che sono per gli altri e prendere bene le misure per le distanze. Buono a sapersi.

Mentre mi addormentavo, ieri notte, ho provato una sensazione strana, poi mi ha raggiunta un'immagine molto piacevole. Pensavo a lui come si pensa ad un qualunque amore. Mi ha seguito di passo felpato nel dormiveglia ed il pensiero è diventato corpo. Un peso sulla pelle, una pressione sempre più forte, sempre più dolce. La sua figura negli occhi, mi sono sentita sabbia. Sabbia che incontra il mare, sotto il peso del suo corpo, e si consuma e lentamente accoglie e avvolge ad ogni nuovo infrangersi di onda. L'ho visto disteso sulla riva al tramonto e fuggivo e tornavo in miliardi di granelli portati dall'acqua, modellando dentro di me la sua sagoma.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti ancora ciao antonello

Anonimo ha detto...

mela mela mela mela... mi hai dato una piccola mela... mi sono messo in tasca una piccola mela... e mi piace poi tanto quel tuo modo di fare... :-)

Anonimo ha detto...

e questo lui...come lo invidio... spero di suscitare in te emozioni forti come questa....ma marco si impegnerà come mai ha fatto nelle vuote cose che lo circondano...

è di questo che potrei essere geloso....