mercoledì 19 marzo 2008

Frammenti di mai postato

Cuore come
vento che svolta angoli
di marciapiedi
a srotolare
sorpresa
le ruote maestose di una gonna
per l'estasi del pellegrino
che riposa.
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Lampo da occhi stremati
Sono piccole paia
di piedi
di fata
e la trappola di una rete da pesca
primavera precoce
soffocata nel dogma
un’eternità costante
di brutalità
di dolore

Torneranno un giorno a volteggiare
tra gli zampilli delle antiche fontane
fresco di pietra
sollievo di giada

giovedì 13 marzo 2008

Fiori insonni

Ogni tanto qualcuno si ricorda di mostrarmi un lato della primavera che tendo a dimenticare.
A primavera l’orrore della vita continua
nell’anestesia fiorita dei nostri sensi.
Nei giorni di sole la morte sembra più lontana, mentre si avvicina come in ogni altro giorno
di questa vita.
Camminiamo con la testa bassa e lei ci viene incontro. Guardiamo le crepe del sentiero e ci tappiamo le orecchie al suono dei suoi passi, dimentichi del fatto che non è l’unico rumore capace di rapirci.
Basta alzare gli occhi ed avere il coraggio di piantarli dritti in quelli di lei.
E’ bella della stessa bellezza dei tramonti di questa terra.
La nostra repulsione la rende furiosa, nella nostra sana considerazione, invece, sorride.
Cara presenza! che cammini al ritmo del mio stesso passo
e sembri beffarti della nostra paura,
grande e saggia avvolta nello stesso mistero
che protegge i fiori ancora da sbocciare.
Ci vediamo nel punto dove c’è la porta specchio.
Starò attenta a non ingannarmi, potrebbe sembrare una prosecuzione del sentiero.
Starò attenta a non ingannarmi, stai attenta anche tu
Se sapremo arrestarci anche solo un attimo
per guardarci finalmente, guardarci da vicino con gli occhi negli occhi ed il respiro nel respiro
non sarà una pietosa collisione, non sarà dolore,
sarà un abbraccio.